Scrivo e prendo raramente posizioni politiche pubbliche. Tocca a chi, per competenza e generazione, ne ha la responsabilità. Quando, tuttavia, si esagera un pò nella retorica, è bene richiamare coloro che hanno compiti di rappresentanza assumersi l’onere delle idee e delle iniziative.
Quaranta anni fa partecipai a Roma ai funerali di Enrico Berlinguer. Di più. Da segretario cittadino del P.C.I. diedi una mano ad organizzare i pullman che portarono tanti varesini nella capitale, addolorati e commossi per la scomparsa di un leader politico amato e rispettato da milioni di italiani.
Nel giugno 1984 andai a votare per le europee. Avevo, come tanti italiani, il cuore pesante per la drammatica scomparsa di Enrico Berlinguer.
Ormai ad ogni consultazione elettorale un elettore su due non va a votare, nonostante l’offerta politica sterminata. Dalla destra estrema alla sinistra pseudo radicale. Perché?
Paragonare per lo smog Milano a Nuova Delhi o a Lahore può fare impressione solo a coloro che vivono di slogan e mode. In realtà da gran tempo, per esempio, i media tedeschi definiscono la Pianura padana la “camera a gas d’Europa”. Definizione fastidiosa, ma, purtroppo, fondata.
Nel suo editoriale di fine anno il Direttore de La Prealpina ha immaginato che i migliori protagonisti della politica del territorio componessero una sorta di Dream Team.
Nel 1983 il P.C.I. di Varese organizzò un dibattito tra un palestinese, Nemer Hammad, rappresentante del’Olp in Italia e un israeliano, un giornalista che scriveva sull’Espresso.
Leggi tutto: I giovani si battono per pace e libertà, meno per le rotonde
Caro Attilio, lunedì scorso una mia famigliare si è rotta il femore. Non essendoci posti disponibili a Varese, è stata ricoverata al Pronto Soccorso di Tradate.