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VareseNews: "Blackout della Rai, Marantelli e Peluffo interrogano il Governo"

I deputati del Pd hanno presentato un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico: "Tre milioni di persone sono tutt’ora sono senza ricezione del servizio pubblico"
 
Da giorni il segnale dei canali della televisione di stato non si vedono in gran parte della Lombardia, a causa dell’interferenza di TeleCupole. I deputati del Pd Daniele Marantelli e Vinicio Peluffo hanno presentato un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico. «Dal 17 dicembre il segnale Rai nelle zone del Milanese, basso Varesotto, basso Comasco, Pavia e tutta parte di Cremona, per un complessivo di circa tre milioni di persone che a tutt’ora sono senza ricezione del servizio pubblico -  si legge nell’interrogazione -. Consultato il sito del servizio stampa Rai, si riscontra la causa della mancata ricezione del segnale sia dovuta all’accensione di alcuni trasmettitori di Telecupole, che interferiscono il segnale RAI irradiato dal trasmettitore di Monte Penice; Telecupole è una Tv privata con sede a Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo, a cui è stata assegnata del Ministero delle Telecomunicazioni la  frequenza UHF 23, già occupata dal servizio pubblico in Lombardia.

Radio Padania, Marantelli: "perché si deve temere il ritorno di Berlusconi"

 

Daniele Marantelli è su Radio Padania, intervistato da Alfredo Lissoni. (Ascolta)
"Non ho mai avuto pregiudizi nei confronti di elettori di Pdl e Lega. Sono un deputato nordista, ma di origine popolare: ho conosciuto questi elettori, so che tra loro c'è tanta brava gente.

Ma è un fatto che con Berlusconi al governo il prestigio dell'Italia era sotto i tacchi, eravamo lo zimbello d'Europa. Il costo del denaro, con lo spread a 600 punti, era troppo alto, e il rischio concreto era che il rinnovo dei nostri titoli pubblici non fosse sottoscritto. Tutto questo rischiava di mettere il Paese nell'impossibilità di pagare gli stipendi di medici, infermieri, poliziotti.

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RadioNews: "Il Pdl non faccia propaganda. Ma il Pd è pronto"

A RadioNews, Daniele Marantelli parla delle ultime decisioni del Pdl di sospendere il sostegno a Mario Monti. "La situazione è preoccupante: già ieri il Pdl non aveva votato la fiducia al Senato,ieri sera stessa cosa alla Camera sul provvedimenti sugli enti locali e i costi della politica. Il Pdl si è astenuto, confermando anche oggi questo voto. Il Pd ha sostenuto e accompagnato queste proposte, un passo avanti per il Paese.

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Tele7Laghi, Marantelli: "Rottamare Renzi? Non c'è spazio per le stupidaggini"

Al Tg7 di Tele7laghi si parla del ballottaggio alle primarie. Varese non tradisce Bersani: al ballottaggio del 2 dicembre, Bersani arriva al 58,75%, contro il 41,25 di Renzi. In provincia hanno votato 25.467 persone, per 25.410 voti validi, di cui 14.928 per Bersani e 10.482 per Renzi. A questo punto, la domanda è: Renzi verrà rottamato?

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La Prealpina: "Il Varesotto non si fa rottamare"

Dalle colonne della Prealpina del 3 dicembre 2012, Daniele Marantelli annuncia la vittoria alle primarie di Pierluigi Bersani: "Siamo in presenza di un evidente successo, sia a livello locale che nazionale". E sono i numeri a dargli ragione: 1.749 voti per Bersani a Varese, contro i 1.104 di Renzi. A Busto, 1.143 voti contro i 776 di Renzi. Per leggere i risultati comune per comune, rimandiamo all'articolo di VareseNews che li riporta integralmente.

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La Provincia di Varese: "Nel '92 si uscì dal caos con le proto-primarie"

Nel 1992, racconta Marco Tavazzi dalle colonne de "La Provincia di Varese" del 3 dicembre 2012, a Varese vennero inventate le primarie del PD.

Nel novembre '92, con la bufera di Tangentopoli che stava iniziando a far sentire la propria potenza, la città era nel caos: due giunte cadute in un solo anno, quella del socialista Luciano Bronzi prima e quella di Angelo Monti subito dopo. Quest'ultima aveva anche il sostegno dell'allora Pds, e cadde per le inchieste giudiziarie che coinvolsero un assessore Dc.

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VareseReport: "Pd, Marantelli e Tosi sui temi economici. Taricco spegne le polemiche"

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La battaglia per le primarie del centrosinistra alle sue ultime battute. E ieri, tre big del Pd, il deputato Daniele Marantelli, il consigliere regionale Stefano Tosi e il segretario provinciale Fabrizio Taricco, hanno preso posizione, ancora una volta, in favore del segretario del partito, Pier Luigi Bersani. “Vogliamo entrare nel merito dei problemi e non restare sul fronte del metodo, e in particolare ci interessa mettere in primo piano il tema del lavoro e dell’impresa”, ha esordito il deputato Marantelli.

Marantelli è subito entrato nel merito della concorrenza delle nostre imprese, che risultano frequentemente penalizzate sul mercato europeo e non solo.

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RadioNews: "con Bersani, al governo competenza e umanità"

A RadioNews, Daniele Marantelli parla del ballottaggio per le primarie del centrosinistra: "Il tema più importante ora è la disoccupazione alle stelle, con quella giovanile al 36%. Non c'è spazio per cincischiare, serve una svolta, perchè la finanza si è mangiata l'economia reale.
Sul made in Italy, questo governo non ha saputo incidere, mentre il governo Berlusconi-Lega non ha toccato palla in Europa.
Ok la libera circolazione delle merci, ma ci vuole anche la corretta informazione al consumatore: per questo, e per valorizzare la creatività italiana e l'industria manifatturiera, dovremo incidere di più in Europa.

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Radio Radicale: "Bersani vince perchè credibile sul lavoro"

Ascolta l'intervista

A Radio Radicale si parla di primo turno Primarie: "A Varese e in Lombardia ha vinto Bersani, tranne a Como e Lecco. Un'affermazione limpida e importante nelle città, anche a Milano - dice Daniele Marantelli,deputato Pd - E' la dimostrazione che c'è un voto d'opinione che ha chiesto Bersani come leader più affidabile di governo di centrosinistra,dimostrando l'insensatezza di pregiudizi come "il sostegno dell'apparato". Gli apparati non esistono più, e la figura di Bersani ha avuto successo al nord perchè, da gente pragmatica, gli Italiani del nord sanno che da ministro ha lavorato bene, per le industrie e concretizzando le liberalizzazioni.

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