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La mozione firmata dai parlamentari Narducci, Gozi, Tempestini, Boccia, Vannucci, Maran, Farinone, Garavini, Giachetti, Losacco, Lucà,Luongo, Merloni, Pompili, Barbi, Colombo, Corsini, Fedi, Pistelli, Porta, Touadi e Marantelli, prende le mosse da alcune considerazioni sugli attuali rapporti tra Italia e Svizzera, ed è inserita tra quelle che promuovono la negoziazione di rapporti bilateriali tra Italia e Svizzera. Una questione fondamentale per due motivi: da una parte, come hanno già fatto ad esempio Germania e Gran Bretagna, è necessario imporre una tassazione annuale sui capitali depositati nelle banche elvetiche, non provvedimenti una tantum. Va tenuto conto che sista parlando di cifre tra i 124 e i 194 miliardi di euro, e che i due terzi dei capitali tornati in Italia grazie al cosiddetto "scudo fiscale" sono arrivati proprio dalle banche elvetiche.
Fondamentale poi la questione dei lavoratori frontalieri, 55 mila Italiani che si sono visti bloccare parzialmente i ristorni e che vengono tassati due volte.
La mozione, quindi, vuole impegnare il Governo Monti su questi due fronti, avviando dei negoziati tra Italia e Svizzera per costituire una convenzione bilaterale per regolare da una parte la tassazione dei capitali, dall'altra trovare una soluzione alle questioni fiscali legate ai frontalieri.
(foto: infoinsubria)