L'aerospazio è l'industria del futuro. Si tratta di un settore industriale strategico per l'Italia.
Prima di tutto perché è radicato nella storia economica del Paese sia per quel che concerne la parte aeronautica, sia per quanto riguarda i profili dell'industria più propriamente spaziale. Sono nati, infatti, in Italia, pionieri dell'aeronautica come Caproni, Siai Marchetti, Aermacchi. Un’eredità che vede attori di livello internazionale, tra cui primeggia Leonardo, ma che vede eccellenze presenti in tutta Italia. Analogamente nella storia dell'esplorazione spaziale siamo stati i terzi al mondo ad inviare nello Spazio satelliti e vantiamo oggi protagonisti come Thales Alenia Space e di una filiera, anche in questo caso di grande qualità e capace di essere presente nei mercati internazionali. Oltre a questa posizione primaria nell'identità economica italiana, è un'industria che coniuga impresa, export, lavoro e occupazione, ricerca e innovazione. Tutti ingredienti che costituiscono un vero e proprio "ecosistema industriale", secondo la fortunata espressione utilizzata nei documenti della politica industriale della Commissione Europea. L'aerospazio è, quindi, un presidio cruciale della nostra competitività tecnologica e della nostra economia. Un settore in cui operano 45.000 lavoratori diretti che raggiungono, con l'indotto, i 160.000 che contribuiscono in maniera determinante alla bilancia dei pagamenti italiana, grazie al rapporto 1 a 4 tra investimento e ricavo e all'alta percentuale di prodotto esportato, dove accanto a grandi realtà industriali come Leonardo, vi sono in tutto il Paese centinaia di piccole e medie imprese della filiera di livello internazionale. Un patrimonio che è fondamentale tutelare costantemente, perché l'aerospazio attraverso le tecnologie sviluppate e applicate quali cibernetica, intelligenze artificiale, simulazione, realtà aumentata, assumerà sempre più un ruolo strategico in campi importanti per la vita delle persone come la sanità, l'ambiente, l'agricoltura, la sicurezza. Anche per questo si tratta di un settore su cui scommettere con grande decisione: dipende, infatti, dalle scelte prese oggi quale sarà il futuro dei nostri campioni nazionali, delle loro capacità industriali e della possibilità di strutturare tutti gli elementi in una filiera riconosciuta nel mondo per qualità e flessibilità della produzione. Siamo dunque ad un passaggio cruciale per il nostro futuro, in cui si decide la collocazione italiana nei prossimi anni in un settore sempre più strategico a livello europeo e mondiale. Un settore che a livello internazionale ha costantemente mantenuto nel tempo una centralità non solo economica e industriale, ma sempre più anche politica, strategica e geopolitica. È un fatto che nel corso degli ultimi anni e in prospettiva nei prossimi, intorno alla corsa allo spazio si giocheranno molti degli equilibri e delle competizioni globali, soprattutto tra le grandi potenze. Ed è per questo che un numero sempre più ampio di Paesi sta cercando di ritagliarsi un ruolo proprio in questo campo ed è anche per questi motivi che le scelte che l'Italia farà – autonomamente e anche con i suoi alleati storici (Paesi europei, Stati Uniti) e nei contesti internazionali nei quali è protagonista (UE, NATO) - saranno decisive. Questo è il contesto in cui nascono le proposte del PD in materia di aerospazio che si occupa di individuare le azioni strategiche per assicurare al nostro Paese il livello competitivo avuto nel corso degli ultimi cinquant'anni e un ruolo da attore protagonista nel palcoscenico europeo e mondiale del settore. In questo scenario particolarmente rilevanti sono alcune misure che debbono essere implementate al più presto. Al primo posto, il Fondo per l'investimento nel settore aerospaziale: si tratta di una misura da sviluppare con il Fondo Nazionale Innovazione e con attori dell'industria, per mettere a disposizione di piccole e medie imprese della filiera aerospaziale italiana gli strumenti per affrontare processi di fusione e acquisizione, rifinanziamento e ristrutturazione del loro bilancio. Uno strumento che permetta a queste imprese di resistere e di ampliare le loro capacità e le loro dimensioni. In questa fase storica, per sostenere gli investimenti, dato l'alto valore aggiunto sul piano tecnologico, sono indispensabili le risorse provenienti a livello europeo, come il Recovery Fund. Il secondo strumento è un fondo per accompagnare il processo di diversificazione, modernizzazione e trasformazione ambientale del settore. Anche in questo caso siamo in mezzo ad una trasformazione epocale, che vedrà l’affermarsi delle modalità di volo più rispettose dell’ambiente. Il terzo riguarda gli strumenti per sostenere l'impegno in ricerca e sviluppo, in particolare nelle tecnologie dell'aviazione verde, individuata come una delle principali linee di sviluppo dei prossimi anni. In quest’ottica, in linea con quanto sta accadendo in altri Paesi, vi è la necessità di investire nella realizzazione di un grande centro di ricerca competente nelle tematiche di sviluppo dell'aeronautica: dalle tecnologie verdi al processo di digitalizzazione, che soprattutto in questo campo è fortemente prioritario. Sotto il profilo più immediatamente operativo c’è infine, l’azione a livello parlamentare e governativo vedrà l’adozione di alcune scelte concrete. • Valorizzare compiutamente il G2G con procedure da perfezionare al più presto per sostenere le nostre imprese nelle sfide internazionali. • Approvare i progetti già presentati nel 2019, prevedendo due nuovi bandi per il 2021: uno per la Sicurezza Nazionale e l'altro per il Civile. • Finanziare le leggi speciali già disponibili per il settore, non finanziate da anni, cosi da convogliare su strumenti legislativi già esistenti i fondi destinati all'aerospazio che arriveranno dall'Europa (per esempio la legge 239/93). • Utilizzare fondi Ice anche per le Regioni con presenza di Cluster aeronautici, per migliorare, attraverso stand qualificati, la loro presenza nei grandi saloni internazionali. • Promuovere un progetto per l'elicottero di nuova generazione. Nel dare impulso al Piano di Difesa Comune Europeo (indispensabile per garantire che l'Europa svolga l'effettivo ruolo di più importante presidio dei diritti umani nel mondo), è necessario che i progetti di nuovi velivoli, nei quali l'Italia è protagonista, siano integrati con le iniziative di altri Paesi europei. Ricerca, nuovi prodotti, gare, contratti: il sostegno a ciascuna di queste fasi, con grande attenzione ai tempi, è la condizione per nuovi successi dell'Italia a livello internazionale. Sul piano normativo e strategico ci sono, infine, due passaggi da fare: • rafforzare la Legge 808 che va perfezionata per modernizzare uno strumento prezioso nato nel 1985; • Definire un "Nuovo Piano di Settore" che coinvolga le più importanti energie pubbliche e private italiane, con l'apporto di Università, aziende, sindacati, coerente con gli indirizzi strategici individuati in Europa. La pandemia sta sconvolgendo la vita delle persone e gli equilibri geopolitici nel Mondo, ma non intaccherà il fascino che lo spazio ha esercitato per secoli sull'umanità. L'aerospazio è, oggi più che mai, sinonimo di progresso e futuro, di ricerca e di impresa, di innovazione e nuove frontiere. Lì è la collocazione naturale del Pd. Queste, pertanto, sono le prime linee di indirizzo del Partito Democratico per le politiche aerospaziali.