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Marantelli: "Abbiamo rimesso l'Italia in carreggiata ma c'è ancora tanta rabbia"

Daniele Marantelli ha concluso il suo terzo mandato consecutivo come deputato. L’esponente varesino del Pd traccia il suo bilancio della diciassettesima legilsatura che si è conclusa lo scorso 28 dicembre. Qui trovate il resoconto della sua attività alla Camera dei Deputati.

Qual è il bilancio di questa legislatura e come la colloca rispetto alle precedenti a cui ha preso parte?

L’attività legislativa di questo parlamento, a dispetto dei giudizi prevedibilmente tranchant delle opposizioni, è stata obiettivamente ricca di risultati. Dal punto di vista dei diritti civili (dopo di noi, dimissioni in bianco, violenza sulle donne, unioni civili, biotestamento), della giustizia (gli ecoreati, il caporalato, il divorzio breve, processo telematico), dal punto di vista sociale (il provvedimento degli 80 euro e il reddito di inclusione), nel sostegno alle imprese (superammortamento, impresa 4.0), ma molto è stato fatto anche in campo culturale, turistico e dell’artigianato. Dalla presidenza del gruppo ho avuto una posizione privilegiata per vedere tutto quello che è stato fatto. I segni meno sono diventati segni più su export, occupazione, pil. Tutto questo non è comunque sufficiente per comprendere come vi sia nella società una rabbia ( e una sfiducia rilevante. Me ne sono accorto nel mio vivere quotidiano tra la gente. Quando uno su due non va a votare alle amministrative significa che si è superata la soglia di allarme rosso. Questo punto interrogativo se lo devono porre tutti, non solo noi che abbiamo governato. Restano un forte senso di incertezza nelle imprese, il potere d’acquisto che non cresce e tra i giovani la precarietà del lavoro. C’è una condizione di disuguaglianza profonda da sconfiggere e una forza progressista che si vuole definire tale deve far entrare nel proprio dna l’obiettivo primario di ridurre questa disuguaglianza».

Quale bilancio può tracciare, invece, del lavoro da lei svolto?

Oltre ad essere tesoriere del gruppo più numeroso della storia della Repubblica (oltre 300 deputati e 140 dipendenti nel suo momento di massimo splendore) ho lavorato in commissione Difesa e nella commissione bicamerale sul Federalismo fiscale. In commissione Difesa sono state fatte alcune cose incomprensibilmente sottovalutate come ad esempio il piano d’azione di difesa europea, la cosa più importante che si poteva fare in ambito europeo a trattati vigenti. Questo obiettivo ha un valore strategico ideale se si pensa che l’Europa è il più importante presidio in difesa dei diritti umani nel mondo. Un passo verso gli Stati Uniti d’Europa. Altro provvedimento importante è stato la legge quadro sulle missioni internazionali che regola la presenza dei nostri militari all’estero.

A livello locale?

Due risultati di cui sono molto orgoglioso sono il finanziamento per lo sviluppo dell’elicottero da esplorazione e dell’addestratore 345. La somma di questi due programmi supera il miliardo di euro (480 milioni di euro per il primo e 540 milioni per il secondo). Programmi di questa rilevanza non coinvolgono solo Agusta Westland e Alenia Aermacchi ma hanno ricadute anche su aziende terze, centri di ricerca, università. Il settore aerospaziale è la punta di diamante delle più grande azienda globale di cui dispone il Paese e che è Leonardo. Tra qualche giorno verrà svelato il nuovo piano industriale di Leonardo che punterà molto sul settore aerospaziale. Il momento più duro di questa legislatura è stato l’intervento per ricordare Laura Prati alla Camera: è stato un momento corale da parte di tutta l’aula».

Marantelli fa anche un bilancio delle opere finanziate a Varese e provincia negli anni in cui ha governato il centrosinistra: «Università, ospedale, aeroporto di Malpensa, Pedemontana, Arcisate-Stabio e riqualificazione delle stazioni sono tutti interventi targati centrosinistra. Facciamo un paragone con quello che ha portato il centrodestra a Varese negli anni in cui ha governato? Tra la furbizia e la memoria vince sempre la memoria».

da Orlando Mastrillo, Varesenews, 2 gennaio 2018

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