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L'onorevole Marantelli lancia Dems: "Un luogo per ricostruire la sinistra"

Un incontro informale, “una chiacchierata alla garibaldina”, come dice subito, aprendo l’incontro presso la sede del Pd di viale Monte Rosa, l’onorevole Daniele Marantelli. Motivo dell’incontro, quello di lanciare, anche a Varese, in anticipo sul lancio nazionale, l’associazione Dems, Democrazia Europa Società, l’associazione creata dal ministro Andrea Orlando per ricostruire il Pd e il centrosinistra.

 

 

Sala piena, con alcune presenze significative, tra cui i consiglieri comunali Pd, Mirabelli e Spatola, Massimo Poliseno, figlio di Laura Prati, lo storico Franco Giannantoni, esponenti della Cgil di Varese, iscritti ed esterni.

Parla chiaro Marantelli: “Questa associazione sarà presentata ufficialmente a Roma il 16 settembre, ma avrà presenza e radici nei vari territori, nelle città, tra la gente, iscritti e non iscritti al Pd, singoli e associazioni, con una struttura federale”. Accanto a Marantelli al tavolo siede il capogruppo Pd al Pirellone, Enrico Brambilla. “Al centro dell’impegno della nuova associazione – continua il deputato varesino – rafforzare la cultura e la capacità d’analisi della sinistra italiana ed europea in quest’epoca di quelli che più che populismi chiamerei nazionalismi risorgenti, forze che hanno sempre portato con sè disastrosi esiti storici”.

Marantelli parla dell’associazione “orlandiana” in quanto membro del comitato promotore nazionale, di cui fanno parte Livia Turco, il cattolico Alberto Melloni, e altri ancora. Un nuovo spazio di confronto e discussione, e non “una corrente nel Pd”. “Uno spazio in cui – spiega Marantelli – ripartire dai principi della Costituzione, dai diritti fondamentali della Carta europea, dagli ideali del socialismo, del cattolicesimo democratico, dell’ambientalismo, per affrontare le nuove sfide di oggi”. Sfide che, nel caso della nostra provincia, si chiamano presenza di una città metropolitana attrattiva: “Se non saremo capaci di elaborare proposte guardando ad essa, corriamo il rischio di non contare nulla”.

Prende la parola anche Enrico Brambilla, che si dice convinto che sia necessario un “Pd aperto” e  sia fondanentale  la “ricostruzione del centrosinistra”. E quanto al cantiere lombardo aperto in vista delle prossime elezioni regionali, Brambilla parla di un centrosinistra ampio, a molte voci, capace di tenere dentro anche SI, Mdp, Pisapia, Possibile, magari passando attraverso primarie.

Dunque un’interessante novità politica, che pur caratterizzata da apertura e attenzione a ciò che accade fuori dal Pd, è certamente una risorsa preziosa per un Pd che, a guida renziana, dovrà affrontare le prossime elezioni dall’esito assai incerto. Se tale esito fosse negativo, la leadership sarebbe rimessa in discussione. A quel punto – è questa l’impressione – con la nuova associazione, un’alternativa possibile prende corpo nel partito, più capace di guardare fuori e al campo delle forze di sinistra rispetto a quanto non accada oggi nel partito a trazione renziana.

da Andrea Giacometti, Varesereport, 6 settembre 2017

 

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