Parte anche nel Varesotto la campagna per il referendum costituzionale di ottobre. Ieri mattina è stato presentato "Varese per il sì", comitato fondato e presieduto da Daniele Marantelli che avrà come sede per le adesioni lo studio dell'avvocato Andrea Zanotti, in piazza Monte Grappa.
E così, con un anticipo di cinque mesi sul voto e dopo il lancio della campagna referendaria, con Matteo Renzi a inaugurare tre giorni fa a Bergamo il primo comitato nazionale, scende in pista anche il territorio varesino. E, a capo del comitato, si è insediato Daniele Marantelli, decano dei parlamentari locali, coadiuvato da Giancarlo Pignone e, appunto, da Zanotti, sindaco di Casciago.
"Il nostro obiettivo - ha spiegato l'onorevole del PD - è spiegare i contenuti di una riforma che mantiene immutata la prima parte della Costituzione e ne modifica la seconda parte, dove da decenni si mostravano crepe. Con questi cambiamenti si supereranno le bardature democratiche e i vecchi condizionamenti, dando vita ad un'Italia più semplice, stabile e sobria. Sono decenni che mi batto per questo risultato e finalmente ci siamo".
Marantelli ha poi elencato le modifiche principali alla Carta costituzionale: fine del bicameralismo perfetto "e quindi tempi più corti per le leggi", Senato con cento rappresentanti per lo più consiglieri regionali e sindaci senza indennità e abolizione del CNEL e delle Province.
Poi ha affrontato anche la polemica con la sinistra e con l'Anpi, il cui direttivo nazionale ha annunciato di votare "no" e sulla cui decisione si è aperto un fronte di polemica durissima con il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, tirando in ballo anche Casa Pound e i "veri partigiani": "Sono orgoglioso - ha affermato il parlamentare da tre legislature - di provenire dalla cultura partigiana. Tanto che, nel 1998, la famiglia di Claudio Macchi, il partigiano che guidò la liberazione di Varese il 25 aprile 1945, chiese a me di recitare l'orazione laica al termine dei suoi funerali. Detto ciò rispetto le posizioni dell'Anpi, a cui io sono iscritto, ma non le condivido e dico loro che i valori di pace, libertà, uguaglianza, democrazia e giustizia sociale non verranno scalfiti da questa riforma.
Per onorare i partigiani, garantendone i valori, non serve che essi siano scritti in Costituzione, ma devono trovare applicazione. Penso al lavoro: è il valore su cui è fondata l'Italia, ma oggi siamo ben oltre il 10 per cento di disoccupazione. Queste riforme contribuiranno a rendere il nostro Paese più moderno, con istituzioni più robuste ed efficienti".
Sulla stessa linea Giancarlo Pignone: "Questo è il primo comitato in provincia - ha detto - e vogliamo renderlo il più ampio possibile, sperando ne sorgano anche altri in tutto il Varesotto, anche perché in gioco vi è il futuro della nazione".
Con cinque mesi davanti e lo scontro tra il governo Renzi e le opposizioni, ci si aspetta la campagna elettorale più lunga nella storia dei referendum: "Credo che la riforma sia un'ottima sintesi - ha sottolineato Andrea Zanotti - fra diverse posizioni, così come avvenne per l'elaborazione del testo della Costituzione, sperando che anche stavolta il confronto sia costruttivo".
da Nicola Antonello, La Prealpina, 24 maggio 2016