In uno dei momenti pi neri per l'economia, a Biandronno, poco lontano Varese, una fabbrica storica del settore dei motocicli è vittima di quella che è stata definita "un'operazione piratesca" dai sindacalisti che stanno seguendo la vicenda: la Husqvarna è stata acquistata dal gruppo Pierer Industrie, che ha chiesto la cassa integrazione per duecentodieci dipendenti su duecentoquaranta.
Daniele Marantelli interviene con un'interrogazione, rivolta direttamente ai Ministri dello sviluppo economico e delle politiche sociali, per capire cosa il governo intende fare per salvare uno storico marchio del made in Italy e per limitare le ripercussioni sociali sul territorio. (Foto di VaresePress/Genuardi)
MARANTELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. —
Per sapere
premesso che:
– l'industria del motociclo italiana è in una condizione di difficoltà causata dalla progressiva e forte contrazione del mercato dovuta alla crisi economica degli ultimi anni, ma con un mercato italiano che è stato colpito maggiormente rispetto ad altri Paesi dell'Europa;
– la produzione italiana è scesa dalle 692.500 unità del 2007 alle 414.500 del 2011; nello stesso periodo le immatricolazioni nel nostro Paese sono passate da 436.000 a 206.000 (dati ANCMA). Nel biennio 2010-2011 le immatricolazioni in Europa hanno registrato un calo di circa il 12 per cento, mentre in Italia la diminuzione è di
oltre il 25 per cento;
– in questo contesto si colloca il caso dell’Husqvarna, azienda di 240 addetti storica produttrice di moto fuori strada. L'azienda è stata rilevata nel 2007 dalla tedesca BMW (dal gruppo Castiglioni). Sotto la proprietà tedesca, Husqvarna ha attraversato anni di negativo andamento economico, accusando perdite per decine di milioni di euro e producendo volumi che mediamente sono oscillati attorno alle 10.000 unità annue;
– il 6 marzo del 2013 Husqvarna passa dal gruppo BMW all'austriaca Pierer Industrie, che è il socio di maggioranza del gruppo KTM, detenendone il 53 per cento del pacchetto azionario. Nel 2012 KTM è stato il primo produttore europeo di motocicli (oltre 100.000 unità prodotte);
– il 18 aprile Pierer Industrie ha unilateralmente avviato una procedura di cassa di integrazione straordinaria per cessazione parziale di attività per lo stabilimento Husqvarna di Cassinetta di Biandronno che riguarda 212 lavoratori su 240. L'aggettivo «parziale» è fuorviante: di fatto si tratta di una chiusura pressoché totale; ne sarebbero infatti esclusi solo gli addetti alle vendite (circa 30), mentre tutta la struttura produttiva verrebbe chiusa. Ciò significa la fine della realtà industriale Husqvarna;
– ad appena 40 giorni dal suo arrivo, la nuova proprietà ha quindi, di fatto, deciso la pressoché immediata chiusura dello stabilimento. Ciò testimonia la volontà di non proseguire l'attività in Italia è evidenzia il carattere non industriale dell'operazione: senza effettuare alcun investimento, Pierer Industrie rileva l'attività per acquisire il prestigioso marchio Husqvarna e la rete commerciale dell'impresa, che saranno integrati sinergicamente nelle strutture del gruppo KTM. Monetizza inoltre gli asset lasciati da BMW (magazzino e scorte da alienare) e acquisisce l'area dello
stabilimento e gli impianti;
– acclarato appare all'interrogante il carattere non industriale dell'operazione e la sua natura di sottrazione di risorse industriali e professionali al territorio
si chiede di sapere:
– quali strumenti di politica industriale si ritenga di dover adottare per la salvaguardia di un'attività d'impresa manifatturiera su un territorio a forte vocazione industriale e quindi per la tutela di produzioni ad alto contenuto tecnologico sul territorio nazionale che caratterizzano le migliori esperienze del made in Italy;
– quali iniziative intendano intraprendere, anche attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle amministrazioni locali interessate, per tutelare il patrimonio professionale presente in azienda che altrimenti, nel disegno di Pierer Industrie, verrebbe disperso;
– quali azioni si intendano adottare per l'elaborazione di un piano di tutela sociale che possa ridurre al massimo l'impatto dell'operazione effettuata da Pierer Industrie, sia con l'uso degli ammortizzatori sociali, sia chiedendo alla proprietà un adeguato contributo economico per l'aiuto dei lavoratori interessati. (5-00102)
Roma, 7 maggio 2013