L'assessore regionale lombardo Domenico Zambetti e i voti letteralmente acquistati dalla 'ndrangheta è solo l'ultimo episodio di una brutta storia che dura da troppo tempo, secondo Daniele Marantelli, che ad Alessio Falconio di Radio Radicale spiega come "questa situazione abbia paralizzato la locomotiva del Paese, la regione che produce il 20% del Pil e che è in completo stallo proprio nel mezzo di una tempesta come questa crisi economica, la più grave dal Dopoguerra".
Il modello lombardo non era certo una "casa di vetro", dice Marantelli. "Noi l'avevamo sostenuto più volte, ma questo è un fatto di una gravità inaudita, è un vicenda che impressiona. Anche in passato ho detto che, se è vero che mafia e 'ndrangheta sono in Lombardia con interessi negli appalti, infrastrutture e sanità privata, per avere la possibilità di implementare certe attività doveva esserci un legame in Regione". Secondo l'esponente Pd, la politica non è riuscita ad intervenire prima che lo facesse la magistratura. E ora il PD chiede le dimissioni di Formigoni, e tutti i suoi esponenti sono pronti a dimettersi.
Ora, però, la responsabilità diretta è della Lega Nord. Se vuole essere coerente, deve chiudere una pagina politica che non è all'altezza della società lombarda, che esprime grandi realtà economiche, produttive, culturali e di volontariato.